Eugenio Siragusa
DATA: CATANIA 25/03/1919 - NICOLOSI (CT) 27/08/2006
PROFESSIONE: DOGANIERE
CAMPO D'INTERESSE: SUFO, CONTATTISMO
Figlio
di una famiglia della media borghesia catanese. Dopo aver conseguito la
licenza elementare, all'età di 16 anni si arruolò nella Regia Marina
Militare partecipando anche a due battaglie navali e conseguendo due
croci di guerra al valor militare. Ritornato a Catania si impiegò come
daziere presso il Circolo Daziario del Comune di Catania, fino al 1972
quando andò in pensione per il fatto che l'imposta daziaria fu
sostituita dall'IVA.
Sposato con Miguela, una donna sudamericana che gli ha diede un figlio: Eli.
In gioventù, Eugenio fu preparato ad un evento che avverrà il 25 marzo
1952. In Marina cominciò ad avere un avversione per le organizzazioni
militari ed un rifiuto a qualsiasi forma d'ingiustizia, si sentiva
diverso. Nel 1951, mentre camminava, si sentì perfino chiamare da una
voce misteriosa. Cominciò ad occuparsi dei problemi che attanagliavano
l'umanità riuscendo perfino a mettersi in contatto per via epistolare
con il presidente americano Dwight Eisenhower, anch'egli preoccupato per la vita dei bambini.
Al mattino, al compimento del 33° anno, mentre si stava recando al
lavoro, se ne stava appoggiato alla ringhiera del lungomare di Catania
con una certa tristezza dentro, quando vide in lontananza una stella
luminosissima avanzare veloce fino a diventare 4 volte più grande della
Luna. Cominciò a preoccuparsi pensando che qualche nemico volesse
sganciare una bomba atomica sulla stazione di Catania, perciò si
rannicchiò sotto un pilastro di pietra lavica temendo il peggio, ma la
luce misteriosa assunse la classica forma del disco volante. Dalla
parte inferiore partì un raggio luminoso a forma di cono rovesciato che
compenetrò completamente Eugenio. Da quel momento il suo essere, il suo
stato d'animo e il modo di vivere furono completamente mutati, lui
stesso dirà: "Non son più quello che ero prima".
Non si recò al lavoro, e notò che tutte le cose che lo circondavano,
non erano più conformi al suo nuovo stato di adattamento. Tornò a casa
e fu di poche parole con la famiglia. Il giorno dopo sentì la necessità
di scrivere sospinto da una voce interiore, chiara ed inequivocabile,
una voce che lo istruì su concetti cosmici, etici religiosi e
scientifici, concetti a lui preclusi considerato il suo breve iter
scolastico. Disegnò papiri alcuni lunghi anche 6 metri, dove le
intelligenze extraterrestri gli spiegavano la metamorfosi dei
continenti terrestri nelle varie epoche, sin dalle origini dell'uomo.
Riaffiorarono in lui ricordi delle sue vite precedenti e delle vite
parallele che aveva vissuto nelle varie epoche sulla Terra. Ricordò di
essere stato iniziato come figlio dei Custodi del Tempio, all'epoca del
grande e maestoso regno Atlantideo, scomparso a suo dire, circa 12.000
anni fa. Il fine della sua preparazione era quella di renderlo capace
di affrontare una missione difficile ed importante per tutta l'umanità,
missione che cominciò il 30 aprile 1962, dopo 10 anni di preparazione.
Quel giorno, ebbe l'istinto di affacciarsi dalla finestra di casa sua
in Corso delle Province, ed in prossimità dell'Etna, vide evoluire un
globo luminoso di modeste dimensioni e sparire dietro al maestoso
vulcano. Pensò subito ad un imminente contatto con gli extraterrestri,
ed il pensiero fu confermato da alcuni sincronizzatori che apparvero
nella sua stanza, una sorta di tracciatori magnetici della grandezza di
50 cm. in grado di intercettare la vibrazione di un soggetto e di
collegarla a quella aliena. Istintivamente scese in strada, salì sulla
sua Fiat 600 e si inerpicò su per la montagna fino a 1400 metri di
quota. Raggiunse monte Sona-Manfré poi scese dall'auto e proseguì per
un sentiero che lo avrebbe condotto in cima al cratere, guidato da una
voce interiore. Di colpo vide stagliarsi dinanzi a sé due figure
luminose. il chiarore lunare illuminò perfettamente l'ambiente e
Eugenio poté ammirare lo sguardo e i lineamenti bellissimi degli
alieni. Si presentarono come Ashtar Sheran, comandante dei mondi
confederati in missione sulla Terra e il suo luogotenente Ithacar,
reggente del pianeta Marte. Avevano un aspetto atletico, perfetto,
indossavano una tuta grigio-argentea aderentissima con delle strane
placche sul petto e dei braccioli luminosi ai polsi e alle caviglie.
Uno dei due lanciò contro Eugenio un fascio di luce scaturito dalla
cintura e lui sentì una profonda beatitudine. Rivolgendogli la parola
in perfetto italiano gli dissero: "la pace sia con te, figliuolo, ti
abbiamo aspettato". Di seguito gli lasciarono un messaggio da
comunicare a tutti gli organi preposti al governo dei popoli terrestri.
Il messaggio si invitavano i governanti a cessare immediatamente tutti
gli esperimenti nucleari, sia nel sottosuolo che nell'atmosfera;
inoltre si invitavano alla pace, alla giustizia e alla fratellanza
tutti i popoli delle nazioni del pianeta. Iniziò quel giorno la
missione di Eugenio Siragusa, sensibilizzare l'umanità alla verità e
alla presa di coscienza.
I Fratelli di luce, come lui li definirà, gli promisero che ci
sarebbero stati molti altri incontri e gli consigliarono di mangiare
della mele con il sale per compensare la forte sudorazione che
l'emozione gli aveva causato. Rientrato in macchina poté vedere il
disco che dal cratere si proiettò velocemente nello spazio dopo la
solita pulsazione.
Durante la divulgazione dei messaggi Siragusa venne arrestato per ben
72 giorni con l'intento di farlo morire Gli fu fatto perfino bere del
cianuro. Gli esseri di luce sorvolarono più volte il carcere ed
apparirono perfino ad un brigadiere delle guardie e a 17 detenuti.
Eugenio fu poi prosciolto perché il fatto non sussisteva.
Riguardo i rapimenti alieni, disse che gli alieni stavano cercando di
ridurre l'aggressività nei nostri geni che stava aumentando a causa
dell'inquinamento. Disse che 2.000 anni fa 144.000 esseri provenienti
da Sirio hanno accompagnato la venuta di Gesù sulla Terra con il
compito di trasmettere una nuova genetica, attraverso la quale
l'umanità si sarebbe risvegliata e si sarebbe diretta verso
l'evoluzione materiale e spirituale a cui era destinata. La parte
positiva dell'umanità che sopravviverà possederà una genetica
incorruttibile, non più DNA, ma GNA, cioè acido genionucleico.
Seguito da anni da Giorgio Bongiovanni,
che si definiva suo figlio spirituale, Eugenio decise di staccarsi da
lui perché non sopportava la commercializzazione della verità. Infatti,
durante la sua incessante opera di divulgazione, Eugenio non ha mai
chiesto compensi sostenendo sempre che la verità non si vende. Va detto
però che considerò l'alieno del "Santilli footage" di Ray Santilli
autentico, parlando di alieni di uno stadio evolutivo intermedio,
simili a noi, quando oggi sappiamo bene che quel filmato era un
clamoroso falso.
Eugenio scattò degli alieni una sola foto all'essere chiamato
Adoniesis, un essere androgino della quinta dimensione, la cui luce
provocò l'effetto che vedete nel quadro della seconda foto.
Nel giugno 2005 Charly Guerrero ed un
conoscente si recarono a Nicolosi per incontrarlo ma un paio di suore
dall'accento fortemente israeliano si pararono sul cancello d'ingresso
dicendo che lui era sulla montagna per riposarsi, poiché per 80 anni
"si è dato notte e giorno". In quell'istante Eugenio si alzò da un
lettino dietro la finestra e Charly poté scorgerlo bene mentre urlò:
"Eccoloooo, è arrivatoooo!". Le suore corsero via e la figura di
Eugenio sparì dalla finestra. perché nasconderlo? Poi tornarono
invitandoci a prendere appuntamento, ma l'anno seguente morì.