LA MAGIA

La MagiaDa sempre l'uomo ha desiderato influenzare o dominare gli eventi e con il trascorrere dei millenni, ha fondato credenze fatte di rituali e di oggetti più o meno raccapriccianti nella convinzione di poter attingere aiuti dai cosiddetti "piani sottili". Oggi con l'avanzare delle scoperte quantistiche tutto questo sembra meno medioevale e molto più scientifico, ma "non mettiamo i carri davanti ai buoi".
Intanto il termine magia sembra derivare dal greco "Magya", praticata dai "Màgoy" o "Goetes", i sacerdoti zoroastriani dell'Antica Persia, sebbene la sua pratica risalga alla notte dei tempi. Infatti, pare che gli uomini del paleolitico eseguissero certe pitture rupestri per ottenere successo nella caccia.
I Greci erano grandi filosofi e sorpaffini pensatori e anche nell'utilizzo della magia fecero progressi. Lo testimoniano scritti sulla pratica dei "katadesmoi" ("legature"), sottili lamine di piombo seppellite sotto terra e iscritte con formule magiche, invocanti gli dei degli inferi Ecate e Hermes, e poi i "pharmaka" ("filtri d'amore"), gli "epodai" ("cantilene magiche"), gli amorini di cera o argilla animati con formule o icantesimi scanditi con il "rhabdos" o "skepanion" ("bacchetta"), in grado di far scomparire o ammaliare ("thelgein"). Un impulso determinante nella ritualità si è avuto indubbimente nell'Antico Egitto, una civiltà talmente innovativa che viene davvero da pensare che possa essere stata istruita da alieni. Molti fra papiri e geroglifici hanno svelato pratiche occulte da parte di divinità egizie come Iside, Thot, Uerethekau e Heka, la dea della magia. Sono stati rinvenuti papiri con scritture in greco, copto e demotico con formule ritenuta magiche, in grado di prolungare la vita, favorire l'amore e combattere i mali.
Gli Egizi erano davvero una civiltà molto avanzata nell'esplorazione dei mondi sottili, e ce ne accorgiamo leggendo su papiri, muri tombali e sarcofagi gli incantesimi del loro Libro dei Morti, formule magiche da pronunciarsi per la resurrezione dello spirito e il suo accesso nell'aldilà. Gli Egizi, partendo dal concetto che tutto è animato, aveva già intuito che ogni fenomeno, per analogia, si manifesta sia sul piano spirituale che in quello fisico. "Heka", la magia, era ritenuta una forza primordiale antichissima, più antica di tutti gli dei. Il dio creatore dell'universo che aveva creato tutto grazie alla Heka, veniva solitamente raffigurato sotto forma di uomo con il geroglifico Heka scritto sopra il capo (vedesi immagine del tempio solare del faraone Sahura ad Abusir - V dinastia). Praticanti dell'Heka erano i sacerdoti che imparavano a praticarla studiando i papiri contenuti nelle biblioteche annesse ai templi o nel palazzo del faraone.
Potrò lasciarvi sgomenti affermando che il faraone esercitava anche la magia Nera, e pare lo facesse per difendersi dai nemici. Secondo un inno rinvenuto sulle pareti delle piramidi, il sovrano, per acquisire la forza magica degli dei, doveva divorare i nemici!
Altra pratica nera era quella di trascrivere i nomi dei nemici su vasi di terracotta rossa che poi venivano rotti. La rottura, per analogia, li avrebbe annientati. A Saqqara, in luogo dei vasi si usavano statuette con le mani legate dietro, una volta sotterrate avrebbero condotto alla morte le persone rappresentate.
Sebbene i preziosi papiri magici fossero gelosamente custoditi, pare che, secondo una ricerca della National Geographic, la magia nera finì per essere usata contro il faraone Ramesse III, eliminato con un profondo taglio alla gola. L'uso della magia nera in mani inesperte infatti, è ritenuta da sempre molto pericolosa.
Altra culla della magia è da considerarsi la Mesopotamia dove Sumeri, Accadici e Caldei ci hanno lasciato numerose testimonianze di rituali. In particolare, oltre alle consuete parole magiche in grado di comandare gli spiriti, appaiono oggetti rituali quali bacchette, sigilli, amuleti e l'uso del cerchio magico nel quale l'occultista operava senza rischi. A corredo di tutta la magia mesopotamica c'è sempre stata l'Astrologia, un mezzo imprescindibile in grado di indicare i momenti propizi per operare (Eclissi, Noviluni, congiunzioni astrali, ecc.)
Nell'Antica Grecia fu Erodoto a forgiare il termine "mago" indicando il sacerdote persiano. Fino ad allora, il mondo ellenistico era certo che la magia esistesse solo sotto forma di intervento divino.
L'antica Roma ci ha lasciato numerose testimonianze scritte riguardanti pratiche occulte come uccisioni a distanza, animali parlanti, statue che camminano, filtri d'amore, metamorfosi, divinazioni, talismani, ciò nonostante, e voglio sottolinearlo, nel diritto romano esistevano già leggi che prevedevano leggi severe per quanti utilizzassero mezzi magici per conseguire scopi criminali.
Il Medioevo è stato il moderno crogiolo in cui astrologia, arti magiche, alchimia e scienza si sono mescolate, anche grazie al contributo di scrittori arabi come Claudio Tolomeo con il suo "Tetrabiblos", Albumasar con il "Liber vaccae" (Libro degli esperimenti) e Abu-Maslama Muhammad ibn 'Abd al da'im al-Majriti col suo "Picatrix", tradotto dall'arabo nella Spagna dell'XI secolo. E' questo il tempo in cui iniziano a diffondersi i Grimori, testi intrisi di liste di angeli e demoni, di corrispondenze astrologiche, evocazioni, ricette per incantesimi, pozioni, sigilli e talismani. Una lista dei più noti la potrete trovare qui:

Wikipedia - I Grimori

Nel Rinascimento, i moderni occultisti si appropriarono per lo più di idee derivanti dalla Cabala Ebraica. Il compendio più rilevante è il "De occulta philosophia" di Cornelio Agrippa von Nettesheim , in cui la magia viene definita "la scienza più perfetta". Agrippa classifica la magia in tre tipologie: - naturale; - celeste; - cerimoniale. I primi due apparterrebbero alla magia cosiddetta "bianca", il terzo a quella "nera" o "necromantica".
Altro importante contributo al mondo magico-alchemico rinascimentale si è avuto con Paracelso e la sua iatrochimica, una parascienza fondata sulla convinzione che la salute dell'organismo dipendesse essenzialmente da un equilibrio fra i componenti chimici dei fluidi corporei.
Al culmine del suo sviluppo, negli anni seguenti la magia subisce un lento declino a tutto favore dell'avanzare delle scoperte scientifiche e dell'Illuminismo, tuttavia sopravvivendo nelle massonerie. Per completezza di trattazione dobbiamo dire che la religione cattolica, ha sempre ammonito e perseguitato gli occultisti e ha sempre condannato la pratica della magia, tuttavia, le preghiere stesse costituiscono invocazioni e comandi verso entità angeliche, mentre le chiese cattoliche sono intrise di simboli magici che oggi, all'occhio inesperto fuggono. Di diverso avviso è l'Islam che tollera la magia e permette l'invocazione dei Djinn, spiriti intermedi menzionati esplicitamente nel Corano, pur condannando senza mezzi termini il ricorso ai Djinn diabolici.
Ovviamente la magia si esprime in migliaia di modi a seconda dell'operatore che, ancor oggi inventa rituali e forgia oggetti nuovi poiché il primo motore della magia è il cervello, il resto è a corredo. Nel corso della nostra trasmissione radio, toccammo lo spinoso argomento della medianità e della capacità paranormale di certi operatori dell'occulto, chiedendoci se fosse corretto farne un mestiere remunerativo o meno. Potrete ascoltare l'intervista qui:

02-11-2011 - LA MEDIANITA' (Manuele Mensà)

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